The Hong Kong Telegraph - Al 2028 gestione malattie croniche in Italia costerà 70 miliardi

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Al 2028 gestione malattie croniche in Italia costerà 70 miliardi
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Salutequità: 'A rilento interventi Pnrr su sanità territoriale'

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"Nonostante gli ingenti investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il rafforzamento dell'assistenza territoriale, la gestione della cronicità sul territorio italiano sembra residuale e in peggioramento". Così Tonino Aceti, presidente Salutequità, commenta i risultati di un'analisi condotta dall'associazione che sul tema ha riunito a Roma un Equity Group Cronicità. Entro il 2028 la gestione delle malattie croniche in Italia costerà 70,7 miliardi di euro l'anno. Già oggi, infatti, circa il 40,5% della popolazione - 24 milioni di persone - soffre di una patologia cronica e 12,2 milioni di questi ne hanno almeno due. Il loro numero è destinato ad aumentare come conseguenza dell'invecchiamento della popolazione. Ciononostante le risposte tardano ad arrivare, rileva l'indagine. Per quel che riguarda i livelli essenziali di assistenza (Lea), nell'area cardine per le risposte alle persone con cronicità, cioè quella distrettuale, nel 2023 un quarto delle Regioni non ha raggiunto la sufficienza nell'erogazione dei Lea distrettuali, mentre 11 Regioni hanno peggiorato il punteggio in quest'area rispetto al 2020. Criticità anche nei lavori del Pnrr: se, da un lato, sono stati conseguiti gli obiettivi delle Centrali Operative Territoriali, dall'altro vanno a rilento le infrastrutture cardine dell'assistenza territoriale. Sono stati attivati solo un quarto degli ospedali di comunità programmati e realizzate 660 Case della Comunità su 1.723 programmate; meno di una su 10 ha tutti i servizi obbligatori attivi, rileva Salutequità. Non sono le uniche lacune. "La bozza di aggiornamento di Piano Nazionale Cronicità, che dovrebbe essere approvata nei prossimi giorni da Stato-Regioni, non conta su finanziamenti ad hoc contrariamente ad altri Piani, manca di un cronoprogramma chiaro per il raggiungimento degli obiettivi e lascia fuori diverse patologie", prosegue Aceti. Secondo il presidente di Salutequità, non sono poi chiare le modalità di aggiornamento del piano e l'inclusione di nuova patologie; si riscontrano problemi con la cabina di regia e nelle modalità di rimborso degli interventi. "Se la cronicità rappresenta oggi una priorità per le famiglie, non possiamo dire lo stesso per le risposte che garantisce il Ssn", conclude.

王-A.Wong--THT-士蔑報