The Hong Kong Telegraph - Scoperta una sorgente di metano sul fondale dell'oceano Artico

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Scoperta una sorgente di metano sul fondale dell'oceano Artico
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Ena 'finestra' sulla Terra primordiale

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Scoperta una potenziale sorgente di metano sul fondale dell'oceano Artico: chiamata Frigg Vent Field, si trova a 2.700 metri di profondità lungo il margine di placca che divide il Nord America e l'Eurasia nello Stretto di Fram (l'area di passaggio tra la Groenlandia e Svalbard). Individuata durante la spedizione Extreme25 da un team internazionale che comprende anche studiosi del Consiglio nazionale delle ricerche, rappresenta una vera e propria 'finestra' sul passato della Terra, che potrà aiutare a comprendere meglio l'origine e la persistenza della vita in condizioni estreme. Ciò che rende unico questo sito è la natura dei fluidi emessi attraverso fratture nella roccia. Invece delle tipiche sorgenti idrotermali concentrate, i ricercatori hanno individuato un'ampia area di emissioni diffuse lungo una scarpata di faglia alta circa 100 metri, che espone rocce della crosta inferiore e del mantello superiore. La composizione e la struttura delle rocce rendono il sito un candidato promettente per la produzione di metano abiotico, ovvero non generato da forme di vita ma da reazioni acqua-roccia. Questa scoperta apre un'opportunità unica per studiare processi simili a quelli che caratterizzavano la Terra primordiale, e forse altri mondi oceanici. Le rocce della crosta e del mantello esposte sul fondale, infatti, creano ambienti chimici che potrebbero ricordare quelli che hanno favorito lo sviluppo della vita microbica. Nel Frigg Vent Field, piccole aperture sulle rocce rilasciano fluidi che sostengono una fauna specializzata in ambienti freddi e ricchi di metano. Le prime osservazioni indicano che sono presenti specie di gasteropodi, crostacei, vermi tubicoli e pesci. "Un ecosistema unico, alimentato dall'attività chemiosintetica di comunità microbiche altamente specializzate, capaci di nutrirsi del metano rilasciato dal sottosuolo in assenza totale di luce solare", spiega Francesco Smedile, microbiologo del Cnr.

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