Cristalli di platino coltivati per i materiali smart del futuro
Aprono a estrazione di idrogeno dall'acqua e calcolo quantistico
Per la prima volta, un gruppo di ricercatori guidato dall'Università di Sydney è riuscito a coltivare cristalli di platino all'interno di un metallo liquido, in questo caso il gallio, e a osservarne nel dettaglio la crescita. Non si tratta solo di una curiosità scientifica: questi cristalli potrebbero, infatti, essere la chiave per i materiali intelligenti del futuro, alla base di tecnologie di frontiera come l'estrazione di idrogeno dall'acqua e le applicazioni del calcolo quantistico. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications. I ricercatori coordinati da Kourosh Kalantar-Zadeh hanno sciolto perle di platino nel metallo liquido a 500 gradi e hanno poi raffreddato il composto per avviare il processo di formazione dei cristalli. Per osservare ciò che accadeva, hanno utilizzato la tomografia computerizzata a raggi X, una tecnica comunemente sfruttata in ambito medico per studiare gli organi interni. "Osservare la formazione di cristalli all'interno di metalli liquidi come il gallio è un compito arduo", dice Kalantar-Zadeh. "Il gallio è un elemento molto denso, i cui atomi sono strettamente impacchettati tra loro, ed è così opaco che è impossibile per la maggior parte dei microscopi attraversarne uno spesso strato. Riuscire a sviluppare un metodo per poterlo fare - commenta il ricercatore - è stato un momento davvero speciale". In questo modo, gli autori dello studio hanno potuto portare alla luce i dettagli dei cristalli metallici in 3D, osservandoli mentre formavano caratteristiche strutture a bastoncino o simili a brina nel corso dei minuti e delle ore. Per il momento, la tecnologia attuale consente di analizzare il processo solo ad una risoluzione bassa, ma i futuri progressi in questo campo permetteranno presto ai ricercatori di comprendere gli esatti meccanismi in gioco.
姜-A.Jiāng--THT-士蔑報